La Cantina di Abbazia Santa Anastasia
Cantina medievale
e tecniche moderne biologiche per vini pluri-premiati
“Il vino è l’interpretazione umana dell’uva…”
In questo adagio di Giacomo Tachis è riassunta l’autenticità e la simbiosi uomo – natura che anima la filosofia della produzione vitivinicola di Abbazia Santa Anastasia.
Grazie alla lungimirante visione dell’Ing. Lena, sul finire degli anni ’80, questa interpretazione umana dell’uva è stata resa possibile attraverso un lavoro di rivalutazione delle coltivazioni vitivinicole, proprio in quel territorio che nel passato fu centro di interesse culturale dell’intera zona delle Madonie. Stagione dopo stagione l’Abbazia tornò al fascino di un tempo, grazie a una sapiente opera di restauro; contemporaneamente la produzione dei vini iniziò a orientarsi sempre di più verso una maggiore qualità.
In questo adagio di Giacomo Tachis è riassunta l’autenticità e la simbiosi uomo – natura che anima la filosofia della produzione vitivinicola di Abbazia Santa Anastasia.
Grazie alla lungimirante visione dell’Ing. Lena, sul finire degli anni ’80, questa interpretazione umana dell’uva è stata resa possibile attraverso un lavoro di rivalutazione delle coltivazioni vitivinicole, proprio in quel territorio che nel passato fu centro di interesse culturale dell’intera zona delle Madonie. Stagione dopo stagione l’Abbazia tornò al fascino di un tempo, grazie a una sapiente opera di restauro; contemporaneamente la produzione dei vini iniziò a orientarsi sempre di più verso una maggiore qualità.
Tachis e Cotarella
i winemakers
Il maestro indiscusso dell’enologia mondiale, Giacomo Tachis, che tanto diede alla Sicilia, negli anni 90 contribuì a riportare ancora più fiorenti e generosi i vigneti di questo fazzoletto di terra, eredità del minuzioso lavoro svolto nei secoli addietro dai Monaci Teatini e Benedettini.
Gli insegnamenti del maestro Tachis, e di un altro pilastro dell’enologia come Riccardo Cotarella, sono stati rivolti al rispetto dell’ambiente e al concetto di sostenibilità che oggi pone la Cantina di Abbazia Santa Anastasia all’avanguardia nel panorama della produzione biologica e biodinamica.
Gli insegnamenti del maestro Tachis, e di un altro pilastro dell’enologia come Riccardo Cotarella, sono stati rivolti al rispetto dell’ambiente e al concetto di sostenibilità che oggi pone la Cantina di Abbazia Santa Anastasia all’avanguardia nel panorama della produzione biologica e biodinamica.
Una cantina naturale
Enologia tra scienza e passione dal genio del maestro Tachis
La natura ha dettato le leggi di costruzione della moderna cantina, perfetto connubio fra passato e presente. Ampliata negli anni 2000 presenta ambienti termo condizionati dove trovano spazio sofisticate attrezzature enologiche.
Barriques, grandi botti di rovere francese e tini in cemento vetrificato e acciaio coesistono con le loro diverse sfumature e qualità per affinare e invecchiare le uve, esaltandone ed assecondando le specificità di ogni vitigno. In questo spazio dove i vini riposano ogni materiale è interamente naturale in armonia con l’ecosistema del Relais.
Per la copertura della struttura particolare attenzione è stata posta all’utilizzo dei materiali: come i pannelli assorbenti realizzati in legno mineralizzato e impastato ad alta temperatura con la magnesite.
Barriques, grandi botti di rovere francese e tini in cemento vetrificato e acciaio coesistono con le loro diverse sfumature e qualità per affinare e invecchiare le uve, esaltandone ed assecondando le specificità di ogni vitigno. In questo spazio dove i vini riposano ogni materiale è interamente naturale in armonia con l’ecosistema del Relais.
Per la copertura della struttura particolare attenzione è stata posta all’utilizzo dei materiali: come i pannelli assorbenti realizzati in legno mineralizzato e impastato ad alta temperatura con la magnesite.