La Storia di Abbazia Santa Anastasia
per rivivere il fascino del Medioevo
Testimone del passato e custode della tradizione vitivinicola siciliana
grazie ai monaci benedettini
Nella prestigiosa Abbazia, costruita su volere del Conte Ruggero intorno al 1100, si insediarono per secoli i Monaci Benedettini grazie ai quali si devono le prime forme di viticoltura e tecniche di vinificazione, come testimoniano gli affascinanti locali dell’ex palmento e della bottaia.
Il suo nome è legato alla tradizione medioevale come indicato da Mogavero Fina: «le abbazie erano considerate alla stregua dei feudi […] traendo nome dal luogo ove sorgevano oppure dal nome di un santo; nel nostro caso s’è trattato di Santa Anastasia, la martire del primo secolo cristiano. Un nome augurale, perché Anastasia, etimologicamente, vuol dire Resurrezione».
Il suo nome è legato alla tradizione medioevale come indicato da Mogavero Fina: «le abbazie erano considerate alla stregua dei feudi […] traendo nome dal luogo ove sorgevano oppure dal nome di un santo; nel nostro caso s’è trattato di Santa Anastasia, la martire del primo secolo cristiano. Un nome augurale, perché Anastasia, etimologicamente, vuol dire Resurrezione».
Un borgo tra i Borghi, vicino Castelbuono
circondato da colline e vigne
L’Abbazia è stata il centro di interesse culturale e lavorativo dell’intera area madonita fino alla fondazione della città di Castelbuono, momento in cui i monaci abbandonarono la struttura. Successivamente, fu dopo l’Unità di Italia che l’area visse un periodo di lustro ponendosi come emblema dell’industria agraria grazie alla famiglia del Barone Turrisi-Colonna. In quel periodo, stagione dopo stagione, i vigorosi vigneti di Santa Anastasia iniziarono a produrre vini di qualità, recuperando le tradizioni dei Monaci che anticamente lavoravano le viti dalle quali nascevano vini apprezzati dalle più importanti mense baronali e vescovili di Sicilia.
L’incanto di una storia lunga un millennio sposa l’equilibrio perfetto fra sostenibilità, enoturismo, e benessere
i nomi importanti della storia dell’enologia italiana: Giacomo Tachis e Riccardo Cotarella
La tradizione vitivinicola riprese vita nel 1980 con l’investimento effettuato dall’ing. Francesco Lena, il quale acquisì i terreni e i fondi circostanti, operando una notevole valorizzazione dei vigneti volti alla produzione di vino di alta qualità, grazie anche alla costruzione di una cantina moderna in armonia con l’ambiente circostante, senza impatto sul territorio.
Il maestro Giacomo Tachis nel 1994, folgorato dalla magnificenza di questi luoghi, decise di firmare i vini di Abbazia Santa Anastasia contribuendo ad attirare l’interesse generale del panorama vitivinicolo, nazionale e internazionale.
Tutta la storia di Abbazia Santa Anastasia è scritta da una successione di nomi importanti della storia dell’enologia italiana: a Giacomo Tachis seguì Riccardo Cotarella, riconosciuto maestro dell’enologia mondiale. Cotarella firmò undici vendemmie per Abbazia Santa Anastasia, contribuendo così ad affermare ogni singola etichetta di Abbazia Santa Anastasia fra le più prestigiose sul palcoscenico vitivinicolo internazionale, la distribuzione è seguita da Gianfranco Lena, figlio dell'Ing. F. Lena.
Oggi i vini della tenuta sono il frutto del proficuo sodalizio fra Gianfranco Cordero, fautore della produzione naturale, e Stefania Lena, attuale agronomo e figlia dell’ing. Francesco Lena, L’amore per i doni della terra, come il vino e l’olio, hanno indotto la Famiglia a coniugare i principi della sostenibilità ambientale con il progetto imprenditoriale di fare di Abbazia non solo un polo di eccellenza vitivinicola, ma anche struttura di charme attraverso la realizzazione dell’attuale Relais sapientemente ristrutturato (la ristrutturazione è stata seguita dall'architetto Paola Moriconi, moglie dell'Ing. F. Lena) e aperto in tutta la sua magnificenza nel 2000.
Grazie a uno scrupoloso lavoro di restauro conservativo, oggi Abbazia è un punto di riferimento per tutti colori i quali desiderano un soggiorno scandito dai ritmi della natura e assaporare in assoluto relax e comfort tutto ciò che le bellezza siciliana è in grado di offrire. Abbazia Santa Anastasia è un eco-resort capace di garantire il comfort nel pieno rispetto dell’ambiente circostante.
Il maestro Giacomo Tachis nel 1994, folgorato dalla magnificenza di questi luoghi, decise di firmare i vini di Abbazia Santa Anastasia contribuendo ad attirare l’interesse generale del panorama vitivinicolo, nazionale e internazionale.
Tutta la storia di Abbazia Santa Anastasia è scritta da una successione di nomi importanti della storia dell’enologia italiana: a Giacomo Tachis seguì Riccardo Cotarella, riconosciuto maestro dell’enologia mondiale. Cotarella firmò undici vendemmie per Abbazia Santa Anastasia, contribuendo così ad affermare ogni singola etichetta di Abbazia Santa Anastasia fra le più prestigiose sul palcoscenico vitivinicolo internazionale, la distribuzione è seguita da Gianfranco Lena, figlio dell'Ing. F. Lena.
Oggi i vini della tenuta sono il frutto del proficuo sodalizio fra Gianfranco Cordero, fautore della produzione naturale, e Stefania Lena, attuale agronomo e figlia dell’ing. Francesco Lena, L’amore per i doni della terra, come il vino e l’olio, hanno indotto la Famiglia a coniugare i principi della sostenibilità ambientale con il progetto imprenditoriale di fare di Abbazia non solo un polo di eccellenza vitivinicola, ma anche struttura di charme attraverso la realizzazione dell’attuale Relais sapientemente ristrutturato (la ristrutturazione è stata seguita dall'architetto Paola Moriconi, moglie dell'Ing. F. Lena) e aperto in tutta la sua magnificenza nel 2000.
Grazie a uno scrupoloso lavoro di restauro conservativo, oggi Abbazia è un punto di riferimento per tutti colori i quali desiderano un soggiorno scandito dai ritmi della natura e assaporare in assoluto relax e comfort tutto ciò che le bellezza siciliana è in grado di offrire. Abbazia Santa Anastasia è un eco-resort capace di garantire il comfort nel pieno rispetto dell’ambiente circostante.